Riteniamo inaccettabile quanto accaduto nella assemblea territoriale chiamata a dare linee di indirizzo al piano di ambito nella Provincia di Ascoli Piceno.
Un piano come è noto, in forte ritardo ed una assemblea che dopo anni di riunioni si trova costretta a prendere decisioni fuori tempo massimo.
Ricordiamo che tutte le provincie marchigiane in forte ritardo hanno ricevuto il sollecito da parte della Regione.
Nessuna discussione sui siti idonei per una discarica di servizio in questi anni, e nessuna pianificazione sulle necessità di smaltimento idonee all’ambito territoriale.
Si viaggia su grandi numeri sia per il trattamento del rifiuto residuo che per lo smaltimento, numeri che vanno ben oltre il fabbisogno, e soprattutto totalmente scollegati ad un piano di prevenzione della produzione dei rifiuti che riduca a monte la produzione di rifiuti non riciclabili e delle plastiche che rappresentano una grande criticità.
Nessun obiettivo ambizioso nel perseguire logiche circolari e di riprogettazione di prodotti e sistemi, in un territorio che vede la facoltà dell’Unicam un fiore all’ occhiello che forma giovani brillanti preparati e motivati dall’ indirizzo di Ecodesign. A nostro avviso, un vero volano per l’ economia circolare nel nostro territorio , è come avere caldi i motori e anziché partire spegnere l’ auto.
Stiamo parlando di un settore che come dimostra ormai tutta la letteratura e gli studi basati sulle evidenze è in forte espansione ed in in grado di dare posti di lavoro, alimentando un’ economia compatibile con la riduzione degli impatti ambientali complessivi ed il grado di preservare risorse.
Non ci è noto che la Oikos, ditta incaricata a redigere il piano, abbia sottoposto ai Sindaci dell’ assemblea scenari di riduzione e abbia richiesto loro indirizzi su scelte da perseguire in tal senso. Nessuna discussione su beni e materiali che ancora oggi non hanno una filiera del riuso nei comuni della Provincia e non trovano collocazione. Nessuna condivisione di strategie ed azioni concrete da parte dell’ Ato 5 in grado di migliorare le qualità delle raccolte ancora molto carente , la produzione pro-capite ancora a molto alta e le percentuali di raccolta differenziata.
Sono state date linee di indirizzo basate esclusivamente su logiche di profitto legate al rifiuto residuo.
Le premure dei sindaci sono legittimamente quelle di preservare economicamente i cittadini che rappresentano , come se i costi fossero esclusivamente quelli della igiene urbana e della gestione, come se i costi ambientali legati a determinate scelte non abbiano risvolti oltre che sanitari, anche economici sulla collettività.
Ricordiamo che la massima autorità sanitaria territoriale è il Sindaco e che i Sindaci sono chiamati ad esprimere parere sanitario negli iter autorizzativi di determinati impianti che ricadono nel territorio di competenza.
Le scelte pianificatorie debbano basarsi su ben altri aspetti e non su progetti in corso di iter autorizzato presentati da terzi così come avvenuto.
L’ adozione di questa modalità da parte della Oikos, soggetto che attraverso bando pubblico è stato incaricato di redigere insieme ai sindaci i PDA , assume vesti sconcertanti e fuori luogo. All’ assemblea è stato chiesto di dare linee di indirizzo laddove risulta totalmente assente la parte propedeutica, i numeri degli impianti che sono stati approvati rappresentano il segnale tangibile che non si ha la minima consapevolezza rispetto a quelli che sono invece gli obiettivi che un piano d ambito è chiamato a perseguire.
Faremo tutto ciò che è in nostro potere per contrastare questo approccio che arreca un danno allo sviluppo dell’ economia circolare aprendo altresì le porte al trattamento e all’ abbancamento dei rifiuti da parte dei territori vicini che sono in difficoltà.
Reputiamo molto discutibile la mancanza di una vera e condivisa pianificazione in grado di calibrare l’ impiantistica sulle necessità dell’ ambito e su obiettivi specifici da raggiungere e ci chiediamo a tal proposito come il sovradimensionamento possa inserirsi nell’ ottica dell’ economia circolare.
Non mancheremo di agire nelle sedi che riterremo poi opportune e di produrre le dovute osservazioni a questo piano che nei numeri non rispetta le priorità ed ostacola il raggiungimento degli obiettivi introdotto con il recepimento del Pacchetto europeo sull’ economia circolare , richiamato anche dalla Regione Marche nel sollecito alle Provincie di redigere il piano.

Ascolto & Partecipazione, Legambiente Circolo Ascoli Piceno, Marche a Rifiuti Zero ODV, Comitato Aria Pulita, Comitato Tutela del Bretta, Comitato Ci Rifutiamo, Questione Natura APS, Cittadinanza delle Marche ODV, Cambiamento Evolution ADS, Italia Nostra Sezione di Ascoli Piceno, Centro Culturale Lo Castello, Associazione Parco dei Calanchi e Monte Ascensione, Dipende da Noi, Le Buone Acque del Pescara, Gas Gasper, ACLI Terra.